Quanto e cosa mangiamo può essere più importante di quanto ci muoviamo.
La ragione dell’aumento di peso nei bambini infatti sembra riguardare più l’eccesso alimentare rispetto al poco movimento, in accordo con un nuovo studio sull’età pediatrica condotto in Ecuador. Esso comparava lo stile di vita, dieta e composizione corporea di bambini amazzoni che vivono in comunità rurali e di foraggio con quelli di altri abitanti in centri urbanizzati vicini. I risultati trovarono che i bambini della comunità rurale che corrono, giocano e mangiano diversamente sono più magri e attivi rispetto alla loro controparte.
L’aspetto interessante tuttavia è che non c’è differenza nelle calorie giornaliere bruciate tra i due gruppi, facendo pensare di più al ruolo della dieta nell’aumento di peso dei bambini urbanizzati.
Il problema dell’obesità infantile è in aumento e riguarda anche comunità che non l’avevano mai sperimentata prima. I ricercatori puntano il dito sulla piaga della sedentarietà dei bambini e la dieta a base di junk-food. Ma quale dei due gioca un ruolo più importante – inattività o alimentazione scorretta – ? La domanda suscitava l’interesse anche del Dr. Sam Urlacher, assistente professore di antropologia alla Baylor University in Waco, Texas, che per diverso tempo ha lavorato e studiato gli Shuar, una popolazione indigena che vive nell’Ecuador amazzone. Gli Shuar vivono tutt’ora di foraggio, caccia, pesca e agricoltura di sussistenza. Le loro giornate sono dure e impegnative dal punto di vista fisico. Si nutrono di banane, amidi da tuberi e radici, e il loro fisico è esile. Bambini e adulti Shuar sono raramente sovrappeso.
Sicuramente differiscono dalla maggior parte dei bambini occidentali in molti aspetti, inclusa la genetica, rendendo difficile l’interpretazione degli studi. Da segnalare c’è la controparte di bambini Shuar che si era trasferita nel centro urbano più vicino, frequentando scuola e facendo spesa al supermarket dell’insediamento.
Dr. Urlacher e colleghi, per il nuovo studio, pubblicato sul Journal of Nutrition a Gennaio 2021, misurarono la composizione corporea e il dispendio energetico di 77 bambini Shuar sia indigeni che urbani, tra i 4 e i 12 anni, tenendo traccia delle loro attività tramite accelerometri, infine raccogliendo dati su ciò che mangiavano.
Gli Shuar di città si sono dimostrati essere marcatamente più pesanti rispetto alla loro controparte rurale: circa 1/3 erano sovrappeso, mentre nessun indigeno lo era.
L’aspetto che destò interesse era che tutti i bambini, di entrambi i gruppi, attivi o meno, bruciavano all’incirca lo stesso numero di calorie giornaliere.
Cosa faceva davvero la differenza tra era la dieta. I bambini afferenti al supermarket mangiavano molta più carne e latticini rispetto ai bambini dell’area rurale, ma anche nuovi alimenti, quali riso bianco e cibi altamente processati, per esempio caramelle, seguendo una dieta più moderna rispetto ai fratelli indigeni. Era questa dieta, molto più del grado di movimento, che contribuiva al loro sovrappeso.
Perché l’esercizio fisico aiuta poco nel dimagrimento, non solo nei bambini ma in tutti noi?
Alla domanda risponde il Dr. Pontzer, professore associato di antropologia evoluzionistica alla Duke University, che si focalizzò sugli Haza, una tribù di cacciatori-raccoglitori della Tanzania. Trovò che nonostante gli Haza si muovevano molto durante la giornata, cacciando, scavando, cucinando, trasportando, raccogliendo, essi bruciavano circa lo stesso numero totale di calorie giornaliere rispetto ai più sedentari occidentali. Dr. Pontzer concluse che, durante l’evoluzione, noi umani abbiamo sviluppato un’innata e inconsapevole abilità di plasmare l’utilizzo di energia da parte del nostro corpo. Se bruciamo molte calorie tramite l’attività fisica, ne bruceremo meno con il metabolismo basale, dipendente da altri sistemi biologici, come per esempio la riproduzione o l’attività del sistema immunitario. Il risultato è che il dispendio energetico totale giornaliero rimane all’interno di un range definito di calorie, un meccanismo utile per evitare la fame e l’eccessivo calo ponderale tra gli attivi cacciatori-raccoglitori, ma scoraggiante per coloro che nel mondo moderno scoprono che più esercizio non equivale, se si verifica, ad un maggiore dimagrimento.
Dovremmo quindi evitare la città o tornare allo stile di vita cacciatori-raccoglitori? Certamente no, basta pensare che i bambini Shuar sperimentano spesso infezioni e parassiti, morte prematura, così come problemi di crescita. L’ipotesi è che il loro corpo indirizza l’energia derivante dal cibo per supplire alle funzioni vitali ed organiche e non alla crescita ponderale e staturale.
I risultati indicano che quanto e cosa mangiamo influenza il nostro peso molto di più rispetto al movimento. L’esercizio fisico è sicuramente fondamentale per i bambini in generale, per una serie di ragioni, dice il Dr. Urlacher, ma aumentare l’attività fisica può non bastare quando abbiamo a che fare con l’obesità infantile.
Dr. Samuele Valentini